La Corrida e l’Encierro

La Corrida e l’Encierro

30 Settembre 2020 Off Di Carmen Cortés

Lo spettacolo della corrida esiste in una forma o nell’altra fin dai tempi antichi. Ad esempio, un concorso di qualche tipo è raffigurato in un dipinto murale portato alla luce a Cnosso a Creta, risalente al 2000 a.C. circa. Mostra acrobati maschi e femmine che affrontano un toro, afferrando le sue corna mentre carica e volteggiando sulla sua schiena. Le corride erano spettacoli popolari nell’antica Roma, ma era nella penisola iberica che queste gare erano completamente sviluppate. I Mori del Nord Africa che invasero l’Andalusia nel 711 d.C. cambiarono significativamente la corrida dallo spettacolo brutale e informe praticato dai Visigoti conquistati a un’occasione rituale osservata in connessione con i giorni di festa in cui i Mori conquistatori, montati su cavalli altamente addestrati, si confrontarono e uccisero i tori.

Con lo sviluppo della corrida, gli uomini a piedi, che con il loro manto aiutavano i cavalieri a posizionare i tori, iniziarono ad attirare più attenzione dalla folla e iniziò a prendere forma la moderna corrida. Oggi la corrida è più o meno la stessa dal 1726 circa, quando Francisco Romero di Ronda, in Spagna, introdusse l’estoque (la spada) e la muleta (il piccolo mantello pettinato più facilmente maneggiabile usato nell’ultima parte del combattimento ).

Corrida: lo spettacolo

Di solito sono necessari sei tori, per essere uccisi da tre matador, per una corrida pomeridiana e ogni incontro dura circa 15 minuti. All’ora stabilita, generalmente alle 17:00, i tre matador, ciascuno seguito dai loro assistenti, i banderilleros e i picadors, marciano sul ring con l’accompagnamento della musica tradizionale paso doble (“ritmo di marcia”). I matadors (il termine toreador, reso popolare dall’opera francese Carmen, è un uso errato) sono i protagonisti dello spettacolo. Indossano un costume caratteristico costituito da una giacca di seta pesantemente ricamata in oro, pantaloni attillati e una montera (un cappello bicorno). Un traje de luces (“abito di luci”), come è noto, può costare diverse migliaia di sterline; un top matador deve averne almeno sei a stagione. Quando un toro entra per la prima volta nell’arena fuori dal toril, o cancello del recinto del toro, il matador lo saluta con una serie di manovre, o passaggi, con un grande mantello; questi passi sono solitamente verónicas, la manovra di base del mantello (dal nome della donna che porse un panno a Cristo mentre si recava alla crocifissione).

La quantità di applausi che riceve il matador si basa sulla sua vicinanza alle corna del toro, sulla sua tranquillità di fronte al pericolo e sulla sua grazia nell’oscillare il mantello davanti a un animale infuriato che pesa più di 460 kg (1.000 libbre). Il toro va istintivamente verso il telo perché è un bersaglio grande e mobile, non per il suo colore; i tori sono daltonici e caricano altrettanto prontamente all’interno del mantello, che è giallo. I tori da combattimento caricano istantaneamente qualsiasi cosa si muova a causa del loro istinto naturale e di secoli di allevamento speciale. A differenza dei tori domestici, non devono essere addestrati per caricare né vengono fatti morire di fame o torturati per renderli selvaggi. Gli animali selezionati per la corrida possono vivere un anno in più rispetto a quelli assegnati al macello. I tori che devono essere combattuti dai novilleros (principianti) dovrebbero avere tre anni e quelli combattuti dai matador completi dovrebbero avere almeno quattro anni.

La seconda parte della corrida è costituita dall’opera dei picadores, portatori di lance e montati su cavalli (imbottiti in ottemperanza ad una sentenza del 1930 e quindi raramente feriti). I picadores indossano cappelli di feltro beige a tesa piatta chiamati castoreños, giacche ricamate in argento, pantaloni di camoscio e armature per gambe d’acciaio. Dopo tre lanci o meno, a seconda del giudizio del presidente della corrida per quel giorno, suona una tromba, e i banderilleros, lavorando a piedi, avanzano per posizionare le loro banderillas (bastoncini uncinati e vivacemente adornati) nelle spalle del toro in ordine per abbassare la testa per l’eventuale uccisione. Indossano costumi simili a quelli dei loro matador ma le loro giacche e pantaloni sono ricamati in argento.